Io sono goccia ma anche universo.

Una stilla di universo, fra miliardi di miliardi, moltiplicate per l’infinito, che fluttuano in eterno.
Sono quanto il tempo di un fremito d'ali, quanto un’increspatura del mare, un grano di sabbia che si rituffa fra i tanti sollevato dal vento.
Sono lontano dal sapere, lontano dal comprendere.
Non mi è possibile, non mi è dato capire. 
Solo di esistere. 
Eppure quando mi avvicino all’anima e ascolto, avverto qualcosa, quell'essere parte del tutto. 
È una consapevolezza che dura niente o invece tanto. Dipende.
Più la sento più ne gioisco. L' avverto, la vivo, ma non la ragiono.
È ebbrezza pura. Gioia sconfinata.
È lontana da ogni perché.
Ai perché non trovo risposta e fanno tanto rumore. Troppo.
Voglio sopire i perché.  
Così trovo quiete.
Finalmente la sento. La sento con altro senso, non passa dal pensiero.
Dal pensiero passano l’udito, il gusto, l’olfatto, la vista, il tatto, e tutto viene elaborato dalla mente.
La consapevolezza è altro. 
Forse passa per la pancia, o per il cuore.
D’altra parte il cuore batte senza che la mente glielo dica. Perché? Domanda sbagliata. Il cuore è.
Noi siamo noi, energia vitale che si muove, che ci compone e scompone, che entra ed esce animando tutto ciò che incontra lungo il suo perenne corso. Entra nella carne così come nel cervello. Li muove, li nutre, li cresce e distrugge. 
Per qualche istante si rifrange in coscienze individuali, gocce che sono parte del tutto. 
Il tutto mareggia.
Io sono goccia e anche universo. 
(Federico Lantero)