L'ottimismo è un imperativo etico.

Comprendo il pessimismo ma non lo condivido. 
Potremmo emigrare tutti in paesi più avanzati e lasciare che questo nostro vada in malora. 
Non trovo che abbia senso. 
Non mi sento patriota, mi sento molto più europeo, ma ancora di più cittadino del mondo. 
Però sono nato qui, e come in tutte le cose della vita voglio accettare ciò di fronte a cui mi trovo, farmene carico e prendermene cura.
Non credo alla pura ricerca della felicità, non voglio trovare il posto più bello del mondo ed essere uno dei pochi privilegiati che possono goderne: voglio stare nel guado e darmi da fare per bonificarlo, o costruire il ponte per passare tutti dall’altra parte.
 
Il mondo evolve lungo le linee dei nostri pensieri.
Se credo che i più siano fondamentalmente cattivi, tendo a comportarmi di conseguenza, e di conseguenza il mondo si incattivisce.
Se fido che le cose possano migliorare, tendo a impegnarmi perché migliorino, e inevitabilmente migliorano.
Ma i tempi dell’evoluzione sono millenni: voglio avere fiducia e pazienza, non voglio pretendere di vivere in un mondo migliore, ma prometterlo a chi verrà dopo.