Sono responsabile nei tuoi confronti di ciò che credo e penso.

Sono libero di credere ciò che voglio, ma ne sono responsabile verso di te.
Posso credere che si diano uomini superiori, che io lo sono tu no, e costringerti schiavo: sono responsabile di questo mondo, responsabile della sofferenza cui ti sottopongo.
Non posso imputarla ad alcun ordine sopra di me.
Sono integralmente responsabile di come questo mondo è.
Come se fossi Dio.
La conclusione è sempre la stessa, semplicissima:
non voglio fare agli altri ciò che non vorrei fosse fatto a me;
voglio fare agli altri ciò che vorrei facessero a me.
O piuttosto:
voglio fare agli altri ciò che vogliono sia fatto loro
(che non è detto sia ciò che voglio sia fatto a me).