A mezzanotte torni a casa.

Piena fiducia in voi amazzoni e cavalieri della tavola rotonda.
Poco timore, ad oggi, per avventure illegali o promiscue.
Ma un valzer non è un pogo. 
E il primo movimento della Quinta è un allegro, non un presto. 
Si tratta di sensibilità. 
Senso del tempo e del limite.
Qualsiasi confine è arbitrario, sì, ma abbiamo bisogno anche di case, e l’equilibrio sta fra il contenersi e la smania per l’infinito.
Il limite non è grave, è essenziale. 
Il desiderio non è male, è la potenza dell’essere. 
Perché a mezzanotte il cocchio deve mutare in zucca?
Perché non a mezzogiorno del giorno dopo?
A mezzanotte, dovrai indietreggiare di fronte al limite che due orchi angelici avranno capricciosamente congegnato.
Fino ad allora, siate spensierati e felici.
Buona serata.