Quando sarò morto mi dissolverò.

Potrai scegliere, secondo l’ordinamento sanitario, fra sigillarmi in una bara o bruciarmi.

Sigillato in una bara impiegherò molto più tempo a dissolvermi.

Metterai la bara in un cimitero e una foto sulla lapide. 

Quando vorrai dare sfogo al dolore verrai nel cimitero, bacerai la foto e parlerai alla tomba, dentro cui ricorderai il guscio della bara, bello tanto quanto avrai potuto pagarlo, e non spingerai l’immaginazione oltre quello schermo, perché una parte di te saprà sempre che dietro c’è l’orrore.

Quando lascerai il cimitero ti sentirai sollevata, perché sarai uscita dallo spazio del dolore e dal suo tempo.

Avrai dato una misura al dolore.

L’avrai rimosso e nascosto dietro uno schermo.

Sarà una zavorra che trascinerai a lungo, ti graverà, ti disturberà in tanti modi.


Immagino che un tempo la morte fosse naturalmente presente nelle nostre vite. 

Immagino che aprire la terra, affidarle la salma e richiuderla fosse molto naturale e immediato: la nutrivamo, senza finzione alcuna. 

Ho paura che oggi, quando salutiamo la salma che pare che dorma in un guscio di legno, e chiudiamo l’anta che la protegga, una parte di noi rimanga ingannata, e il dolore prenda una via molto più lenta e tortuosa, col rischio che si perda pure. 

Ho paura che anche qui perdiamo contatto con la realtà.


Se invece mi brucerai, sparirò subito. 

Potrai ancora essere tentata di conservare le ceneri nell’urna, e non sarà molto diverso dalla bara. 

Ma potrai anche decidere di liberartene spargendomi al vento. 

Allora davvero sarò dissolto, e non avrai più argini al tuo dolore.

Non avrai più un luogo e un tempo dove piangere. 

Dovrai abbandonarti fino in fondo al dolore e attraversarlo interamente. 

Quando riemergerai, perché naturalmente riemergerai, sarai un po’ diversa. 

Sarai nuova, senza me fuori di te.

Solo dentro. 

Nel tempio tuo vivente. 


Da una parte, la scelta riguarda più te che me: fa’ come vuoi.

Dall’altra, è l’ultima occasione per prendermi cura di te: dona i miei organi, bruciami e disperdimi al vento. 


Tuo per sempre.